domenica, gennaio 21, 2007

Reciprocità


2007.01.15
Siena – Firenze – Venezia - Ancona
Sono arrivato a Venezia un po’ in anticipo per il Caffè Pedagogico di Ivana Padoan. Ho fatto in tempo pranzare dall’Osteria Da Toni, davanti al Palazzo San Sebastiano, dove avrebbe luogo il Caffè Pedagogico. Ogni lunedì pomeriggio la Padoan riunisce un gruppo eterogeneo di persone per dibattere in maniera organizzata una tematica. Questa è stata la mia prima partecipazione. Ho ripreso l’incontro con la video camera. Si è cercato di preparare l’incontro successivo che avrebbe approfondito il tema della reciprocità, prendendo in considerazione i rapporti uomo – macchina, uomo – donna, maestro - allievo. Credo che questo tipo di incontri siano molto stimolanti. Prossimo lunedì, il Caffè Pedagogico di Venezia sarà collegato in videoconferenza con l’Università di Roma.
Il tema della reciprocità è attuale e affascinante. Mi fa riflettere come la società postmoderna riprenda e dia una dimensione scientifica ad alcune pratiche “primitive” che vengono a soccorso di questo nostro mondo che in questo momento ha sempre più possibilità di aiutare gli uomini e gli altri essere viventi a conquistare la felicità, ma che allo stesso tempo sembra dimostrarsi incapace di farci avviare definitivamente sulla strada del benessere spirituale. Facendo un giro in internet ho incontrato un libro di Luigino Bruni intitolato Reciprocità. Mi pare di averlo ascoltato a Radio 3 Scienza. Ho fatto una lunga ricerca negli archivi di quel programma ma non sono riuscito ad riascoltare quella trasmissione. Ho trovato anche una tesi sullo stesso argomento: il paradosso del dono fra reciprocità e dispendio, di Cristina Tagliabò. Mi piacerebbe tantissimo partecipare all’incontro del Caffè Pedagogico del 21 gennaio. Mi sarebbe molto piaciuto dare un contributo a livello gastronomico a questo dibattito, portando “brigadeiro” (dolcetti al cioccolato popolarissimi in Brasile), quindim e tapioca. Vorrei pure inventare un dolce in forma di bastoncino rosso e chiamarlo “pau-brasil”. Non mi ricordo dove ho letto che la Venezia del cinquecento è stata costruita sopra i tronchi millenari di pau-brasil arrivati dalla nuova colonia portoghese.

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