domenica, febbraio 04, 2007

Onde e Dune


2007.01.27
Ognuno di noi doveva portare un oggetto che suscitasse emozione e che avesse un significato personale. Ho portato un cappello che avevo confezionato in Brasile utilizzando una foglia di palma da cocco del albero che stava nel giardino di casa mia sulla spiaggia di Ponta Negra a Natal. Ne avevo fatto tre. Uno ho regalato all’Ambasciatore del Brasile a Roma, Paolo Tarso Flecha de Lima, come ringraziamento per aver ospitato la mostra “Natal a Roma”che avevo allestito all’Ambasciata Brasiliana in Italia nel 1999. L’altro cappello ho offerto al prete – imprenditore Don Lamberto Pigini che mi ha preso per lavorare come operaio nella sua industria grafica Tecnostampa nel 2000. L’ultimo cappello è quello che ho portato al seminario di psicodramma oggi. “Che cosa vorresti vedere?”, mi domandò Ezio Donato, come psicodrammatista. “Non senti la mancanza del Brasile, la SAUDADE?” Allora chiesi di vedere ciò che vedevo dal giardino di casa mia: la Duna Calva, (Morro do Careca) e il mare di Ponta Negra. Per ricreare il paesaggio invitai Antonella Moscardini, la collega del Master con chi più mi identifico, per rappresentare la Duna Calva e “l’Epifania Smeralda”, la “Morellino di Scansano” e la Gabellone; tre fra le più belle colleghe del master per simbolizzare le onde soavi della baia, e io in mezzo. “Che vuoi che facciano le onde, che ti accarezzino?” suggerì il siciliano direttore. E così mi ritrovai davanti la Duna , in mezzo alle onde-donne, alla Giudecca, di fronte a Venezia. Chiusi gli occhi e naufragai nel dolce mare di carezze. Ciò che vissi e sentii è più o meno questo.