2007.02.06
Il direttore di una casa di riposo dove ho lavorato mi ha richiamato perché ha ricevuto dalla Regione una direttiva che esige dall’istituzione la presenza della figura dell’ educatore-animatore. “Ayres, tu sei un educatore-animatore?”. Sapevo che in alcune regioni, come in Campania, si è deciso di equiparare queste due figure. Mi sono rivolto all’ufficio formazione della Regione Marche per cercare una risposta. Il Dottor Nino Santarelli ha girato la mia domanda al Dottor Giuseppe Forti che, molto gentilmente mi ha spiegato che:
“L'allegato "B" al regolamento regionale, che forse Lei ha potuto consultare, prevede tra i requisiti di accesso per svolgere la funzione educativa anche....
- Laurea in discipline sociali o umanistiche (scienze della formazione e dell’educazione, psicologia, scienze sociali) del vecchio ordinamento universitario.
- Qualifica professionale conseguita dopo corsi post-diploma riconosciuti dallo Stato o dalle Regioni.
La Regione è in procinto di definire analiticamente i corsi di laurea ricompresi nella dizione "discipline sociali o umanistiche": credo che la laurea in lettere ci rientri.
In seconda istanza bisognerebbe verificare se la qualifica di animatore da Lei conseguita è inserita nel Tabulato regionale delle qualifiche (durata del corso 400 ore).
Potrei verificare la cosa avendo indicazioni più dettagliate sul corso.”
L’animazione e l’educazione sono due pratiche diverse anche se limitrofe. L’animazione e l’educazione hanno in comune il fatto che entrambi sono delle PROFESSIONI che operano nel sociale con lo scopo di attuare il potenziale e incrementare le possibilità dei soggetti, individuale e aggregati, di raggiungere il benessere. Animatori e Educatori si differenziano per gli strumenti che adoperano e per l’enfasi che ognuno da agli obbiettivi specifici all’intero della relazione di aiuto. L’animatore utilizza nella sua prassi strumenti ludici e di attivazione culturale e relazionale che fanno riferimento alla comunicazione e ai linguaggi non verbali, al linguaggio artistico, alla psicologia sociale e di comunità e alle terapie espressive. Secondo me l’animatore è soprattutto un “costruttore di ponti” tra gli individui all’interno di un gruppo e tra i gruppi all’interno di una comunità. L’azione dell’animatore enfatizza gli aspetti di ricreazione, sensibilizzazione e di aggregazione utilizzando tecniche ludiche ed espressive che provengono dal teatro, dalla pittura, dalla musica, pittura, fotografia e dalla tradizione. L’educatore agisce più nella direzione dell’integrazione sociale e culturale. Perciò, anche la formazione dei due professionisti non coincide. Ho l’impressione che l’animazione professionale, come pensata da pionieri come Guido Contessa, cambierà nome o sarà assorbita dall’educazione. Una carissima amica, Barbara, parlando dei miei interventi nelle case di riposo e del libro che ho pubblicato ha osservato che non poteva chiamare animazione il mio lavoro perché sarebbe avvilente. Non c’è niente da fare: Give a “job” a bad name and hang it!
Il Diritto al Delirio
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di Eduardo Galeano
Ormai sta nascendo il nuovo millennio. La faccenda non e' da prendere
troppo sul serio (…). Il tempo si burla dei confini che noi inve...
9 anni fa
3 commenti:
Oi brasileirinho, abbiamo una gallerya d'arte a Roma, viene a farci visita.
www.arteartista.com
Kelly Costa
galleria d'arte a Roma.
ArteArtista Gallery
dissento... l'educatore è anche animatore con la formazione che riceve
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