28.01.2007
La domenica pomeriggio degli incontri del Master produce nella mia testa un rumore come quando si mettono dei ghiacci nel frullatore. Tutti gli stimoli, le parole, le risate, i gesti si mettono ad urlare nel mio cervello esausto. Oggi, in mezzo a questa confusione interiore, ho riascoltato la domanda del Professor Ezio Donato: “Avevate mai sentito parlare di psicodramma e di Moreno prima di leggere la dispensa che vi ho dato?” Questa domanda mi ha portato lontano nel tempo e nello spazio. 1978, San Paolo del Brasile quando ho conosciuto Fernando Uzeda, che sarebbe poi diventato un mio carissimo amico e una delle persone chiavi, nel bene e nel male, per la mia formazione. È stato lui ad aspettarmi all’aeroporto di Heathrow nel mio primo viaggio-trasloco all’estero. Con lui ho conosciuto la Parigi che i turisti non vedono. Da lui ho ricevuto l’abbraccio solidale al mio rientro in Brasile dovuto a una tragica perdita familiare. Con lui sono andato ad abitare quando ho lasciato la casa dei miei genitori. Ed è stato a casa dei suoi genitori, Pedro e Vera, lui psichiatra e lei psicologa dove ho sentito parlare di psicodramma e di Moreno per la prima volta. Suo padre, Pedro Moreira Uzeda è stato uno dei principali divulgatore dello psicodramma in Brasile. Ricordo con molta ammirazione quella coppia. Dottor Pedro, una persona brillante, la Signora Vera, una donna elegante, di una bellezza e di una sensualità difficilmente paragonabile. Non so perché pensavo che Moreno fosse argentino e che lo psicodramma fosse un fenomeno di moda dei ricchi spensierati brasiliani, e così non mi sono mai interessato a sapere di più su questa disciplina. Il Brasile è oggi il paese con maggior numero di psicodrammatisti e dove lo psicodramma viene più ampiamente praticato. Dopo trent’anni, ho scoperto che Jacob Levy Moreno non era Argentino, ma che in fondo non aveva nessun’altra nazionalità definita. È nato su una nave senza bandiera, da padre ebreo spagnolo e madre slava, ha preso la cittadinanza rumena, è vissuto e studiato a Viena e trascorso gran parte della sua vita negli Stati Uniti. A questo punto potrebbe anche essere argentino. Ho scoperto anche che lo psicodramma non è una moda dei ricchi brasiliani. E mentre il traghetto mi portava dalla Giudecca a Venezia, mi facevano compagnia i ricordi degli Uzeda, dell’amico-artista Fernando, e mi faceva ridere la mia prepotente ignoranza adolescenziale che forse trascino con me fino ad oggi.
Il Diritto al Delirio
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di Eduardo Galeano
Ormai sta nascendo il nuovo millennio. La faccenda non e' da prendere
troppo sul serio (…). Il tempo si burla dei confini che noi inve...
9 anni fa
1 commento:
e ti trovo cercando un'immagine per dare un senso ad una reazione, inaspettata, allo psicodramma.
Grazie.
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