domenica, marzo 30, 2008

Gianluca e le Pannocchie


2007.02.22
Ci siamo conosciuti alla Tecnostampa, nel 2000, quando facevo l'operaio, appena arrivato dal Brasile. Ero l'ultimo degli operai nella gerarchia, l'ultimo arrivato, l'unico straniero e l'unico laureato. Questo è stato uno dei più difficili periodi della mia vita. Il motivo della mia sofferenza non riguardava tanto il tipo di lavoro che facevo, ne le persone con cui passavo la maggior parte della mia giornata. No, questo no. Al contrario, ho conosciuto persone molto in gamba dentro quella rumorosa industria grafica. Devo anche dire che nutro un sentimento di gratitudine e anche di affetto verso praticamente tutte le persone che ho incontrato in quella fase che è durata quasi due anni. La ragione del mio malessere era il cambiamento radicale in negativo nello stile e nella qualità della mia vita loretana rispetto alla mia vita a Natal. Ero consapevole che quella era una provazione e sono contento che sia finita. Mi piacerebbe moltissimo un giorno poter raccontare quell'esperienza. Dentro quella fabbrica ho scattato delle foto che mi piacciono tantissimo e tra le amicizie che ho fatto conservo viva e forte il rapporto con Gianluca Natali. Il nostro primo incontro è stato una presa in giro che lui ha fatto a me davanti agli impiegati dell'ufficio tecnico. Lui mi ha chiesto di leggere ad alta voce alcune parole apparentemente innocenti ma che faceva ridere a tutti quanti, tranne che a me. Mi sforzavo al massimo per scandire bene ogni parola. Uno di quei vocaboli io mi ricordo fino ad oggi: PANNOCCHIA. Per me pannocchia voleva dire soltanto quel crostaceo (Squilla mantis) che preparava mia suocera il venerdì e che mi piaceva e che ancora oggi mi piace tanto. La cosa più buona della pannocchia non è tanto mangiarla, ma succhiarla. Accidente come mi piace! Proprio questo io raccontavo ai tecnici loretani, maschi e femmine, e loro morivano dalle risate. Oggi capisco perché si divertivano così tanto mentre parlavo innocentemente delle mie predilezioni per della cucina italiana. Il fatto rimane comunque, che succhiare le pannocchie mi piace veramente e sempre di più.

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