“Perché ascoltare Umberto Galimberti?”, domandò la Professoressa Ivana Padoan agli allievi del Master in Comunicazione e Linguaggi non Verbali all’Università Ca’ Foscari di Venezia. La risposta era talmente ovvia che ci ha sconcertati a tutti. Per molti di noi, la possibilità di avere Umberto Galimberti come docente costituiva la ragione principale della nostra partecipazione a quel percorso formativo. Alcuni anni prima, avevo avuto l’occasione di sentire il Filosofo parlare in un affollatissimo teatro ad Ancona. Ero molto in fondo, in piedi e non riuscivo a vedere il suo volto. Ho assistito la costruzione del suo discorso filosofico con lo stesso appagamento di quando ascolto Brahms. Galimberti, partendo da un fatto quotidiano arrivò alla concezione platonica dell’anima spaziando per la Psicoanalisi, la Filosofia Contemporanea, i mezzi di comunicazione, la Storia, la Sociologia, la cronaca nera. Gli applausi della platea, alla fine, mi hanno riportato alla dimensione più prosaica della realtà e soltanto allora mi sono reso conto che due ore erano passate. Al ritorno a casa mi sono ricordato di una esperienza simile a questa, in cui avevo perso la nozione del tempo. Ero in Brasile, ragazzo cresciuto in una metropoli, mi trovavo per la prima volta in una foresta al nord di Mato Grosso. Ho sentito l’avvicinarsi di gridi che non sapevo se provenivano da uccelli o da altri animali. Tutto d’un tratto assisto attonito ad una scimmia volante compiere un volo da un albero altissimo ad un altro molto lontano, correggendo la traiettoria della volata con la sua lunghissima coda. Il tragitto avrà durato 5 secondi, eppure mi è sembrato una eternità. Un volo talmente improbabile per un animale senza alle... Una scimmia che vola e che urla come un uccello, una bestia buffa e sorprendente, un capolavoro della natura. Un’opera d’arte vivente che mi ha lasciato senza fiato. Sono rimasto lì a guardare quella fetta di cielo sopra di me, mentre la scimmia continuava la sua fuga in mezzo alla giungla, inconsapevole della sua prodigiosità.
Ho raccontato questa storia come risposta alla domanda della Professoressa Padoan, senza l’intenzione di alludere ad’una presunta somiglianza tra il Professor Galimberti, lì presente, e la scimmia volante della mia memoria lontana. Il fatto è che tutta la classe si è scatenata in una risata beffarda che non mi ha permesso di spiegarmi meglio. E così, sono rimasto in dubbio se il Professor Galimberti si fosse offeso per essere stato chiamato “Scimmia Volante del Pensiero”. Alcuni mesi più tarde, Galimberti è tornato nelle Marche e io sono andato a trovarlo alla fine della sua palestra sui giovani a Castelfidardo. Portavo con me una bottiglia del miglior Rosso Conero della zona e un biglietto di scusa per il mio intervento infelice al Master di Venezia. Lui mi ha visto prima che io mi avvicinasse, mi ha riconosciuto e mi ha salutato come se fossimo vecchi amici. “Ah, la Scimmia Volante Brasiliana!” Ho consegnato la bottiglia e mi sono tenuto il biglietto di scusa. Umberto Galimberti, oltre ad essere uno dei più importanti Maestri del nostro tempo, è anche un uomo con il senso dell’umorismo. Sono molto fiero di essere stato suo allievo e di essere considerato da lui una Scimmia Volante anch’io.
Ecco il video con alcuni minuti della sua lezione al Master CLNV.
Link al file audio della lezione al Master che è durata circa un’ora.
(Scaricabile fino al 02 giugno 2010)
Link al file audio con un suo intervento di circa un'ora e mezza per la Festa della Donna nel 2008 in Acona.
(Scaricabile fino al 02 giugno 2010)
Link al file audio del dibattito di circa un'ora per la Festa della Donna nel 2008 in Acona.
(Scaricabile fino al 02 giugno 2010)
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