2007.03.05
Sarà stato per il mio compleanno di 8, 9 o 10 anni? O era per Natale che ho chiesto un bellissimo pebolim o "pimbolim", biliardino o calcio balilla? Non mi ricordo se l'ho ricevuto o meno. Mi ricordo benissimo di averlo tanto desiderato. Mi ricordo il negozio al "Largo do Cambuci" che aveva in mostra quel mio oggetto del desiderio. La mia passione per il biliardino è tramontata insieme alla passione per il calcio. Recentemente l'entusiasmo per il calcetto si è riaccesa a causa di mia figlia che lo adora e a causa del gruppo di fototerapia Zoom a Zonzo di Falconara che ha iniziato un divertente torneo di calcino che va di pari passo con le nostre spedizioni fotografiche. Ma soltanto la scoperta della storia di questo giocattolo è riuscita a ricreare la dimensione magica dell'universo infantile e ha fatto anche di più: mi ha regalato un nuovo membro alla mia ridotta squadra di idoli. Alejandro Finisterre ha inventato il "calcio da tavolo" all'età di 17 anni, quando era stato ricoverato in ospedale a causa di una ferita subita durante la guerra civile spagnola. In quella occasione lui ha visto tanti altri giovani ancora più sfortunati di lui che hanno dovuto amputare le gambe. Oltre alla sofferenza causata dal dolore fisico, questi ragazzi soffrivano con il pensiero di non poter mai più giocare a calcio. Per dare rimedio a questo dispiacere, Alejandro, che era appassionato di ping pong , ha immaginato il futbolin: il calcio che si poteva giocare con le mani.Il biliardino ha tanti nomi. In Italia soltanto viene chiamato in tanti modi diversi: calcetto, calcino, biliardino, bigliardino, calciobalilla, calcio balilla e chi più ne sa più ne metta. La popolarità di questo sport è diffusa quasi tanto quanto il calcio stesso. In Brasile si chiama pebolim, io ho sempre detto pimbolim, ma ho sentito chiamare anche totó. In Portogallo si dice matraquilhos, in Inghilterra è table football, in Francia è babyfoot mentre in Turchia langırt e in Iran futbal-dasti e in Germania kicker. In Spagna è futbolín, in Argentina metegol, in Mexico futbolito e negli Stati Uniti foosball. Questa è stata la sua invenzione più famosa, ma la sua vita stessa è stata un susseguirsi di ideazioni di risposte creative e poetiche a tante situazioni di difficoltà, di ingiustizie, di barbarie che il secolo XX ha prodotto così copiosamente come i nomi che indicano il calcetto nel mondo. Il gallego Alejandro Campos Ramìrez, nato a Fisterra, il 6 maggio 1919, ha scelto di morire a Zamora, città del suo miglior amico, il poeta León Felipe, l'8, il 9 o il 10 febbraio 2007. Viva Alejandro Finisterre! E che il suo spirito illumini il nostro giovane millennio.
Il Diritto al Delirio
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di Eduardo Galeano
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